Origine Dipendente

Questo è stato detto dal Beato: «Colui che vede l’origine dipendente vede il Dhamma; colui che vede il Dhamma vede l’origine dipendente.»

MN 28, Mahāhatthipadopama Sutta

La dottrina dell’origine dipendente è l’essenza della dottrina buddhista, ciò che la rende peculiare.

In questo corso cerchiamo di esaminarne i significati con l’aiuto di vari testi, in particolare Nibbāna- The Mind Stilled di Bhikkhu Ñāṇananda.

Esistono alcuni problemi riguardanti il modo in cui Bhikkhu Ñāṇananda interpreta alcuni concetti.

Il primo di essi riguarda il termine cittasaṅkhāro. Si prega di riferirsi a ppg. 89-92 della dispensa. Il seguente Power Point cerca di riassumere la questione in termini semplici:

Il secondo si riferisce al significato di viññāṇa anidassana, ananta, sabbato pabha, se essa indichi la coscienza di un arahant oppure, più semplicemente, uno stato di profonda concentrazione. L’espressione ricorre in due Sutta in particolare, il Kevaḍḍha Sutta, DN 11, ed il Brahmanimantanika Sutta, MN 49. Di seguito, il lettore può trovare la trattazione di Bhikkhu Anālayo che accompagna la sua spiegazione del Sermone 7, ed un Power Point.

Generale

Questo Power Point raccoglie informazioni generali trattate più in specifico nei file seguenti

I due aspetti del contatto

Questo schema cerca di riassumere il significato dei due aspetti del contatto di cui questo sutta tratta, ossia il contatto designante ed il contatto impattante.

I sette tipi di persone

Il sutta parla di due tipi di arahat, ossia l’ubhatobhāgavimutta arahat, colui che è liberato in entrambi i modi, e il paññavimutta arahat, colui che è liberato per mezzo di saggezza. La differenza tra i due è data dalla maestria raggiunta negli assorbimenti immateriali. Il Kīṭāgiri Sutta, MN 70, cita in totale sette tipi di persone con vari livelli di maestria. Qui uno schema riassuntivo.

Le otto emancipazioni

Parlando dell’ubhatobhāgavimutta arahat, il sutta menziona le otto emancipazioni tramite cui si guadagna il controllo completo della mente e si sviluppano tutti gli assorbimenti. Questo è in realtà solo il primo set di una serie di esercizi che consistono, oltre alle otto emancipazione, delle otto basi del dominio e delle dieci Kasiṇa. Qui trovate uno schema che mette in relazione i tre set di esercizi.

I sutta elencano i tre set di esercizi senza fornire istruzioni pratiche su come applicarli. Sono stati i commentatori a riempire il gap e a dettare la prassi per questi esercizi. E’ tuttavia interessante notare come la tradizione Theravāda e la tradizione Settentrionale abbiano elaborato metodi diversi. Nella tradizione Theravāda questi esercizi sono applicati utilizzando fin dall’inizio kasiṇa, mentre la tradizione Settentrionale usa la meditazione sulla natura sgradevole del corpo come punto d’inizio per poi da qui sviluppare kasiṇa.

Questo supplemento contiene la traduzione in italiano dall’inglese dei brani del Dīgha Nikāya Aṭṭhakathā e del Dīgha Nikāya Ṭikā aggiunti da Bhikkhu Bodhi in Appendice al suo libro The Great Discourse on Causation, assieme alla traduzione della trascrizione di un brano delle sue lezioni sul Mahāsakuludāyi sutta, MN 77. Contiene inoltre la traduzione dal cinese della sezione del rotolo 21 del Mahāprajñāpāramitā śāstra che tratta di questo tema.

L’Upanisa sutta presenta una sequenza di stadi simile a quelli del cammino graduale. Il cosiddetto “cammino graduale” è un modello standard che si trova spesso citato nei discorsi e che delinea i vari passaggi della via verso la liberazione. MN 27, Cūḷahatthipadopama sutta, è il locus classicus in cui questa sequenza è descritta. I vari stadi sono in breve riassunti in questo Power Point.

L’Upanisa Sutta, come tutti i sutta delle collezioni Nikāya/Āgama hanno come modello di riferimenti l’arahant. Tuttavia, un discorso analogo può essere fatto anche parlando della via del Bodhisattva. Anche in questo caso siamo in presenza di un cammino graduale che conduce infine il praticante alla realizzazione dello stato di un Buddha.

I due obiettivi, Buddha e arahant, sono entrambi validi. La scelta è guidata dalle predisposizioni karmiche dell’individuo, dall’ambiente in cui vive, etc.

Questo Power Point cerca di descrivere in breve ed in modo semplice qual è la differenza tra i due cammini e cosa debba essere eliminato per diventare un Buddha.

Questo grafico è diviso in due parti. La parte inferiore delinea il cammino graduale di purificazione e accumulazione di virtù e saggezza allo stadio precedente l’illuminazione, ossia lo stadio di una persona comune – puthujjana/pṛthagjana – secondo differenti scuole. La parte superiore si divide nei due cammini, quello dell’arahant e quello del bodhisattva.